Infezione da virus HIV: Trizivir, una combinazione di Abacavir, Lamivudina e Zidovudina
Trizivir è un farmaco antivirale, contenente tre principi attivi: Abacavir ( 300 mg ), Lamivudina ( 150 mg ) e Zidovudina ( 300 mg ), indicato per il trattamento dei pazienti adulti con infezione da virus dell’immunodeficienza umana ( HIV ), il virus che provoca la sindrome da immunodeficienza acquisita ( AIDS ).
Questa combinazione è utilizzata in sostituzione del trattamento basato sui tre componenti in dosi analoghe a quelle presenti in Trizivir.
I pazienti devono aver assunto in precedenza i tre principi attivi separatamente per almeno 6-8 settimane prima di passare a Trizivir.
I medici devono prescrivere Trizivir dopo aver considerato il potenziale miglioramento di aderenza del paziente al trattamento, l’efficacia attesa del medicinale ed il rischio associato ai principi attivi.
Trizivir deve essere prescritto a pazienti con livelli elevati di HIV nel sangue ( superiori a 100 000 copie/ml ).
La dose raccomandata di Trizivir per i pazienti di oltre 18 anni di età è di una compressa due volte al giorno, da assumersi con o senza cibo. Se si rende necessaria la sospensione della terapia con uno dei principi attivi ( Abacavir, Lamivudina o Zidovudina ) oppure una modifica del dosaggio nel caso di pazienti con problemi a carico dei reni, del fegato o del sangue, sono disponibili preparazioni separate di Abacavir, Lamivudina e Zidovudina.
Trizivir non deve essere somministrato a pazienti affetti da insufficienza epatica o renale.
Tutti e tre i principi attivi di Trizivir, Abacavir, Lamivudina e Zidovudina, sono inibitori nucleosidici della trascriptasi inversa ( NRTI ). Essi agiscono allo stesso modo, bloccando l’attività della transcriptasi inversa, un enzima prodotto dall’HIV che permette al virus di infettare le cellule e di riprodursi.
Trizivir riduce la quantità di HIV nel sangue, mantenendola ad un livello basso. Trizivir non cura l’infezione da HIV o l’AIDS, ma può ritardare i danni prodotti al sistema immunitario e l’insorgenza di infezioni e malattie associate all’AIDS.
I tre principi attivi erano già disponibili nell’Unione europea ( UE ): Abacavir ha ottenuto l’autorizzazione all’immissione in commercio con il nome di Ziagen nel 1999, Lamivudina è stata autorizzata per l’immissione in commercio con il nome di Epivir nel 1996 e la Zidovudina è disponibile nell’UE dalla metà degli anni ottanta.
Non sono stati condotti studi specifici sulla compressa unica che combina i tre costituenti. La società farmaceutica Glaxo Group ha presentato i risultati degli studi condotti su Abacavir, Lamivudina e Zidovudina assunti contemporaneamente, eseguiti nell’ambito dell’esame di Ziagen.
Negli studi condotti durante lo sviluppo di Ziagen, la combinazione dei tre principi attivi si è dimostrata perlomeno tanto efficace quanto i regimi terapeutici combinati di confronto nel mantenere basse le cariche virali.
Gli effetti indesiderati più comuni con Trizivir ( osservati in più di 1 paziente su 10 ) sono cefalea e nausea. Circa il 5% dei soggetti in trattamento con Trizivir sviluppa reazioni di ipersensibilità ( reazioni allergiche ), che generalmente si presentano entro le prime sei settimane di trattamento. Alcuni di questi casi possono avere un esito fatale. I sintomi comprendono quasi sempre febbre o eruzioni.
Altri sintomi molto comuni possono includere vomito, diarrea, dolori addominali, alterazione dei test di funzionalità epatica, mialgia, dispnea, tosse, stato di torpore, malessere.
Trizivir non deve essere somministrato a pazienti che potrebbero essere ipersensibili ( allergici ) a Lamivudina, Zidovudina, Abacavir o a uno qualsiasi degli altri ingredienti, o a soggetti affetti da insufficienza epatica o renale.
Poiché contiene Zidovudina, il medicinale non deve essere somministrato a pazienti con bassa conta neutrofila o anemia.
Come per altri farmaci anti-HIV, i pazienti che ricevono Trizivir possono essere a rischio di lipodistrofia ( alterazioni nella distribuzione del grasso corporeo ), sindrome da riattivazione immunitaria ( sintomi di infezioni causate dalla riattivazione del sistema immunitario ) o osteonecrosi ( morte del tessuto osseo e pertanto ossa più fragili ).
I pazienti con problemi di fegato ( compresa l’epatite B o C ) possono essere esposti a un maggiore rischio di sviluppare lesioni al fegato se trattati con Trizivir.
Come tutti gli altri NRTI, Trizivir può causare inoltre una condizione chiamata acidosi lattica ( accumulo di acido lattico nell’organismo ) e, nei figli di madri trattate con Trizivir in gravidanza, disfunzione mitocondriale ( lesioni ai costituenti cellulari che producono energia che possono provocare problemi ematici ). ( Xagena2008 )
Fonte: EMEA, 2008
Farma2008 Inf2008
Indietro
Altri articoli
Benefici a lungo termine dall’inizio precoce della terapia antiretrovirale nell’infezione da virus HIV
Per le persone con infezione da HIV ( virus dell'immunodeficienza umana ) e conta di CD4+ superiore a 500 cellule/mm3,...
Pitavastatina per prevenire le malattie cardiovascolari nell'infezione da virus HIV
Il rischio di malattie cardiovascolari è maggiore tra le persone con infezione da virus dell’immunodeficienza umana ( HIV ), quindi...
Esiti di sicurezza in gravidanza e neonatali relativi ai tempi di inizio della profilassi pre-esposizione orale giornaliera con Tenofovir disoproxil fumarato ed Emtricitabina per la prevenzione dell'infezione da virus HIV: studio CAP016
La sicurezza di Tenofovir disoproxil fumarato ed Emtricitabina ( Truvada ) come profilassi pre-esposizione ( PrEP ) nelle donne in...
Associazione tra infezione da HIV ed evento di aneurisma dell'aorta addominale tra 143.001 veterani
Le persone con infezione da virus HIV ( PWH ) hanno un rischio maggiore di malattie cardiovascolari. Precedenti dati trasversali...
Disfunzione neurocognitiva con danno neuronale in persone con infezione da HIV in terapia antiretrovirale di lunga durata
Gli esiti neurologici nelle persone con infezione da virus HIV ( PWH ) in terapia antiretrovirale ( ART ) di...
Passaggio in seconda linea a Dolutegravir per il trattamento dell'infezione da HIV
Ci sono pochi dati per informare il passaggio da un inibitore della proteasi ( PI ) potenziato con Ritonavir a...
Inibizione del capside con Lenacapavir nell'infezione da HIV-1 multiresistente
I pazienti con infezione da virus dell'immunodeficienza umana di tipo 1 multiresistente ( HIV-1 ) hanno opzioni di trattamento limitate....
Dolutegravir due volte al giorno nei bambini con tubercolosi associata all'infezione da virus HIV: farmacocinetica e sicurezza nell'ambito dello studio ODYSSEY
I bambini con tubercolosi associata all'infezione da virus HIV ( virus dell'immunodeficienza umana ) hanno poche opzioni di terapia antiretrovirale...
Terapia antiretrovirale a base di Dolutegravir una volta al giorno nei neonati e bambini che vivono con l'infezione da HIV dall'età di 4 settimane: studio ODYSSEY
I bambini piccoli che vivono con l'infezione da virus HIV ( virus dell'immunodeficienza umana ) hanno poche opzioni di trattamento....
Cabotegravir nella prevenzione dell'infezione da HIV-1 nelle donne: studio HPTN 084
La profilassi orale prima dell'esposizione è stata introdotta in più di 70 Paesi, di cui molti nell'Africa subsahariana, ma le...